🦠 Fusobacterium nucleatum: il batterio della bocca che “ama” il cancro al colon
- mfcavaleri
- 19 mag
- Tempo di lettura: 3 min
🦠 Fusobacterium nucleatum: il batterio della bocca che “ama” il cancro al colon
Potrebbe un batterio della bocca avere un ruolo attivo nello sviluppo del cancro al colon?
Secondo recenti studi, la risposta è sì. Il protagonista di questa scoperta è un batterio poco noto al grande pubblico ma molto discusso negli ambienti scientifici: Fusobacterium nucleatum (Fn).
📍 Cos’è Fusobacterium nucleatum?
Fusobacterium nucleatum è un batterio anaerobico normalmente presente nel microbiota della cavità orale. Fino a qualche anno fa era considerato relativamente innocuo, associato principalmente a patologie gengivali e parodontali.
Ma le nuove evidenze lo hanno portato alla ribalta: questo batterio viene trovato in quantità elevate nei tumori del colon-retto, una delle forme di cancro più diffuse al mondo.
🧬 Dalla bocca al colon: come ci arriva?
In individui sani, Fusobacterium nucleatum è raramente presente nell’intestino. Tuttavia, nei pazienti con tumore del colon-retto (CRC), Fn si trova in grandi quantità all’interno dei tessuti tumorali.
Gli studi hanno mostrato che:
Fn è associato a una prognosi peggiore
È collegato a maggiore rischio di recidive e metastasi
Potrebbe contribuire direttamente allo sviluppo e alla progressione del tumore
Ma come riesce a stabilirsi proprio lì, nel bel mezzo di un tumore?
🔍 La scoperta: due ceppi, uno solo pericoloso
Un recente studio ha analizzato 135 ceppi di Fn:
80 provenienti da bocche sane
55 isolati da tumori di 51 pazienti con CRC
La sorpresa? I ceppi tumorali appartengono quasi tutti a una sottospecie chiamata Fn ssp. animalis (Fna).
E non solo: gli scienziati hanno scoperto che Fna è composta da due cladi distinti:
Fna C1 (più innocuo)
Fna C2 (il “killer silenzioso”)
👉 È proprio Fna C2 a colonizzare sistematicamente i tumori del colon-retto.
🐭 Esperimenti sui topi (e non solo)
Quando i ricercatori hanno trattato topi da laboratorio con il ceppo Fna C2, è successo qualcosa di notevole:
I topi hanno sviluppato un numero maggiore di adenomi intestinali
Il loro metabolismo intestinale è cambiato
Il microbiota si è spostato verso un assetto “pro-infiammatorio”
Nell’essere umano, l’analisi del tessuto tumorale di 116 pazienti ha confermato che solo Fna C2 era presente nel tumore, mentre era assente o scarsissimo nei tessuti adiacenti sani.
Lo stesso è stato riscontrato in uno studio su campioni fecali di oltre 1200 persone (627 pazienti CRC vs 619 soggetti sani):
➡️ Solo Fna C2 risultava significativamente arricchito nei malati.
🧠 Un batterio “intelligente”: le sue armi genetiche
L’analisi genetica ha rivelato che Fna C2 possiede 195 geni che:
Aumentano il suo potenziale metabolico
Lo aiutano a colonizzare la mucosa intestinale
Gli permettono di adattarsi perfettamente all’ambiente tumorale
In altre parole, questo ceppo ha evoluto strumenti precisi per vivere nel tumore.
💡 Implicazioni: la salute orale non è solo un fatto di denti
Questa scoperta conferma un messaggio fondamentale:
la salute della bocca è strettamente collegata alla salute dell’intero corpo.
Se un batterio della bocca può finire nel colon e favorire lo sviluppo di un tumore, allora:
L’igiene orale non è solo estetica
Il microbiota orale può essere un indicatore precoce di rischio
Intervenire sulla salute orale potrebbe ridurre il rischio di malattie sistemiche
🦷 Cosa possiamo fare?
Cura l’igiene orale ogni giorno
Lava i denti correttamente (senza risciacquare il dentifricio!)
Usa filo interdentale
Non dimenticare la lingua!
Fai attenzione ai segnali del tuo corpo
Infiammazioni gengivali ricorrenti, alitosi, afte frequenti non vanno ignorate
Parla col tuo dentista del tuo microbiota orale
Ci sono test avanzati che possono rivelare la composizione del tuo microbioma
🔁 Conclusione
Fusobacterium nucleatum ci insegna che la bocca non è un compartimento isolato, ma un vero e proprio crocevia tra il mondo esterno e la nostra salute interna.
Proteggere la bocca potrebbe voler dire prevenire anche malattie gravi come il cancro al colon.
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Francesca